Recensione

Il titolo è ironico, almeno per i brasiliani.
Nel 1970 la nazionale brasiliana vinse per la terza volta la Coppa del Mondo, battendo in finale l'Italia 4 a 1, ma era anche uno degli anni di piombo della dura dittatura militare (1964-85).
Secondo film per il cinema di C. Hamburger, anche cosceneggiatore e coproduttore, ha per protagonista il 12enne Mauro, padre ebreo, madre cattolica, entrambi militanti di sinistra clandestini.
I genitori lo portano a San Paolo, lasciandolo in fretta a casa del nonno senza sapere che è morto da poco.
Di lui si prende cura un anziano vicino di casa, vecchio ebreo solitario.
La convivenza svela a entrambi un mondo sconosciuto.
Specialista anche in TV di programmi per famiglia. Hamburger ha confezionato un film tematicamente complesso: un racconto di formazione, i vari tipi dell'esilio, rievocazione di una squadra nazionale di calcio mitica, forse la migliore di tutti i tempi, infine un'indiretta autobiografia (il regista ha giocato in porta per molti anni).
3 premi in Brasile. Distribuisce Lucky Red.