Recensione

Figlia di messicani immigrati in un sobborgo orientale di Los Angeles che l'hanno educata al culto della famiglia e del lavoro, la diciottenne Ana ha intelligenza brillante, carattere indocile e qualche chilo di troppo.
Soltanto dopo aver imparato quanto sia duro il lavoro nella sartoria gestita dalla sorella maggiore e avere insegnato a lei e alle sue dipendenti ad amare il sovrappeso e la cellulite, va alla Columbia University con una borsa di studio. Diretta dall'esordiente regista colombiana P. Cardoso, scritta da George LaVoo e dalla messicana Josefina Lopez, autrice di successo dell'omonimo atto unico (1990), interpretata come protagonista da A. Ferrera, figlia di genitori dell'Honduras, è una commedia latinoamericana al femminile che al Sundance Film Festival 2002 ebbe il premio del pubblico e quello della giuria al reparto delle attrici. È un film affabile e piacevole che, pur senza intenti polemici, dà un quadro attendibile dell'immigrazione latina in California.
Due meriti: il sapore della vita vissuta e l'affetto per i personaggi. Prodotto dalla HBO (Home Box Office) Films.