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C a t a l o g o
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Recensione |
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Il viaggio della speranza di due cugini pakistani, il ragazzo orfano Jamal e l'adulto Enayatullah, dal campo profughi di Peshawar ai confini con l'Afghanistan, sino a Londra attraverso l'Iran, la Turchia, Trieste, Calais. Soltanto Jamal arriva vivo: quando compirà 18 anni sarà rimpatriato. Prodotto dalla BBC, scritto da Tony Grisoni in un treatment di 30 pagine, da sviluppare improvvisando durante il viaggio. Filmato da Marcel Zyskind con una piccola videocamera digitale senza luci artificiali e montato da Peter Christelis: un'ora e mezzo da 200 ore di materiale girato. Basato su una radicale confusione tra invenzione (fiction) e realtà (documentaria) cioè sul conflitto vero/falso, ha i momenti più significativi quando i due termini si sovrappongono (il passaggio notturno della frontiera turca, l'angoscia claustrofobica nel viaggio in container da Istanbul a Trieste). Un passo avanti rispetto a Benvenuti a Sarajevo (1997) dello stesso regista il cui professionismo è fuori discussione. È tutto da discutere, invece, da un punto di vista ideologico. Orso d'oro a Berlino 2003. |
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Cineteca dei
Ragazzi - Centro di Documentazione Cinematografica sull'Infanzia e
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