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Parole sante

 
 
 

Regista

Ascanio Celestini  
  Nazionalitą Italia  
  Genere Documentario  
  Anno di produzione 2007  
         
 

Recensione

   
 

Vicino a Cinecittą, in una grande palazzina anonima, c'č l'Atesia che gestisce il pił grande call center d'Italia. Vi lavora un esercito di lavoratori precari senza futuro, quasi tutti giovani, sottoposti a un micidiale sfruttamento che ha aspetti persino assurdi per un osservatore esterno, ma sicuramente non per i padroni dell'azienda che ne cavano lauti profitti. Celestini registra volti, voci e resoconti di questi nuovi poveri, raccontando l'inizio e gli sviluppi della loro autorganizzazione, il primo sciopero, qualche piccola vittoria, il loro isolamento, la mancanza di protezioni sindacali, il disinteresse dei partiti e delle istituzioni pubbliche. Quante sono in Italia le vittime della precarietą che nel gergo del neocapitalismo č definita flessibilitą del lavoro? Un milione e mezzo, due, tre milioni? I limiti del film sono l'esposizione monocorde e un po' ripetitiva e la debolezza di sintesi che ne denuncia la prolissitą. Come ballata del disincanto č parzialmente riuscito. Non bisogna perdere l'apologo iniziale della goccia d'acqua, ripetuto in chiusura. Musiche di Celestini, Roberto Boarini, Matteo D'Agostino, Gianluca Casadei.

 
 
 
Recensione tratta da Il Morandini 2009
Dizionario dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini
Zanichelli editore
Destinatari

E. Dai 18 in su

Argomento

Diritti sociali - Diritti politici
Gruppi e classi sociali
Identitą - Costruzione del sč
Lavoro - Disoccupazione

Anno di ambientazione

2007

     
Sesso ed etą dei protagonisti

maschi femmine giovani

     
Presente in archivio

Si

   

 

 
     
     

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