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C a t a l o g o
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Recensione |
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Cresciuto in un quartiere popolare di Livorno, detto Ovosodo, Piero (E. Gabbriellini) arriva faticosamente al liceo classico, diventa amico del ricco e irrequieto Tommaso (M. Cocci), piglia una sbandata per una cugina (R. Orioli) dell'amico, è bocciato alla maturità e, dopo il servizio militare, trova lavoro nella fabbrica del padre di Tommaso finché gli tocca in premio la coetanea e coinquilina Susy (C. Pandolfi). E si trova sistemato: marito, padre e operaio. Emblematico esempio di cinema medio italiano degli anni '90, capace di conciliare consensi di critica e successo di pubblico, costruito come un classico romanzo di formazione, in oscillazione tra nostalgia e rassegnazione senza nome, tenero più che lucido, all'insegna ideologica di una socialdemocrazia rassicurante e ulivista. “Rimane lì, come un uovo sodo, non va né su, né giù” (Francesco Pitassio). Gran Premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia. |
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Cineteca dei
Ragazzi - Centro di Documentazione Cinematografica sull'Infanzia e
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