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C a t a l o g o
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Recensione |
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Investito da un'auto, il dodicenne Tonio si convince di aver salvato col tocco delle sue mani un anziano morente in un ospedale di Taranto. Fa amicizia con la ragazza che l'ha investito, cresciuta, come lui, in un'infelice situazione familiare. La sua fama di guaritore si diffonde, ma si rivela illusoria. 3° lungometraggio del regista pugliese, sceneggiato da Giorgia Cecere e Pierpaolo Pirone, è un film di regia all'insegna del pudore, e di una diffusa tristezza, quella di una famiglia piccoloborghese del Sud e della solitudine di un bambino che vive in un microcosmo senza amore. “... Winspeare dà anche lui quietamente per assunta quella morte del Sud intravista negli ultimi tempi nel percorso dei migliori registi del Sud Italia.” (Emiliano Morreale). In concorso a Venezia 2003, premio Fedic, racconto in penombra, contrapposto alla luce di una Taranto solare, è un film sommesso che suggerisce invece di dire. Anche perciò ignorato dal pubblico. |
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