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C a t a l o g o
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Recensione |
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Studentessa “mascalzona” di una scuola femminile intercetta una lettera d'amore scritta a un personaggio immaginario dalla sua romantica insegnante di corrispondenza commerciale, e la fa arrivare al suo omonimo che vive a Vienna. Equivoci a catena e fiori d'arancio. Tratto da una commedia dell'ungherese Laszlo Kadar di cui conserva l'impianto teatrale, è il 2° film di V. De Sica regista, che vi interpreta da istrione una triplice parte (Carlo Hartman figlio, padre, nonno) e il 1o della vispa C. Del Poggio. Irrealista sino all'astrazione, ma con una carica critica verso la rigidità del sistema scolastico. |
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Cineteca dei
Ragazzi - Centro di Documentazione Cinematografica sull'Infanzia e
sull''Adolescenza |
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