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C a t a l o g o
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Recensione |
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Alle prese con la dodicenne Pippi (A. Fugardi), figlia di borgatari arricchiti e affetta da ricorrenti crisi epilettiche, Arturo (S. Castellitto), psichiatra infantile, tenta – contro le apparenze e le norme – una terapia analitica. Ispirato alle esperienze del neuropsichiatra Marco Lombardo Radice, è il caso raro di un film italiano con un eroe positivo, un personaggio vincente. Con una tecnica drammaturgica attenta alle dinamiche del cinema americano e alla lezione della miglior commedia italiana, F. Archibugi racconta con cura intelligente l'ambiente ospedaliero, il retroterra familiare dei personaggi, le figure minori. È un film aperto alla forza dell'utopia, segnato da un pessimismo attivo e da una stoica compassione. La regista penetra nel mondo infantile, comportandosi come un ospite, e si muove in quello del dolore con la leggerezza pensosa di chi sa dosare umorismo e rispetto, affetto e lucidità. 3 Nastri d'argento e 3 David di Donatello. |
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Cineteca dei
Ragazzi - Centro di Documentazione Cinematografica sull'Infanzia e
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