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C a t a l o g o
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Recensione |
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Spossessati di un cavallo bianco, campione di corsa a ostacoli avuto in dono dal nonno, due piccoli zingari (Conroy, Fitzgerald) lo riprendono e fuggono con lui da Dublino, inseguiti dalla polizia, dal padre (Byrne) e dalla bella Kathleen (Barkin). Tratto da un soggetto di Michael Pearce, sceneggiato da Jim Sheridan e David Keating, è, in bilico tra realtà e leggenda, una favola di viaggio che ha le cadenze forti di un film d'inseguimento: lo splendido bianco Tir-na-nOg (terra dell'estrema giovinezza) è un simbolo di libertà nel quadro del nomadismo gitano, un orgoglioso segno di diversità rispetto all'ordine, alle costrizioni, al grigiore rigido della gente stanziale con dimora stabile. Diretti a ovest, i due piccoli fuggitivi diventano metaforicamente pellerossa braccati dai visipallidi. Qualche zavorra (il padre), la ricerca del poetico si fa poeticismo con punte di demagogia. Newell è un regista medio che tarpa un po' le ali alla fantasia e all'energia della storia, ma il cavallo e i due bambini sono perfetti. |
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Cineteca dei
Ragazzi - Centro di Documentazione Cinematografica sull'Infanzia e
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