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C a t a l o g o
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Recensione |
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Azur, biondo con gli occhi azzurri, e Asmar, scuro con gli occhi neri, crescono insieme, allevati dalla bambinaia di Azur che è la madre di Asmar. Il severo padre di Azur scaccia la donna e suo figlio e manda Azur lontano a studiare. Cresciuto, Azur non dimentica la sua infanzia e parte per un lungo viaggio in cerca del passato. Dopo i due capitoli di Kirikù (1998 e 2005) e il meno conosciuto, ma non inferiore, Principi e principesse (2000), M. Ocelot passa all'animazione completamente digitale con una fiaba – ispirata all'atmosfera delle Mille e una notte – sullo scontro tra due mondi, due culture, due religioni, sull'intolleranza, il razzismo e i pregiudizi. Senza mai annoiare o appesantire, ma anzi catturando spettatori di tutte le età con straordinarie scenografie dai colori vivaci e armoniosi, con allusioni pittoriche ai primitivi fiamminghi, tra architetture turche, maghrebine e spagnoleggianti, paesaggi orientali, moschee, costumi e oggetti persiani e greci, animali fantastici, Ocelot crea un contesto astorico e multiculturale, incanta e dice cose importanti, con leggerezza “colta” e profonda umanità. |
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Cineteca dei
Ragazzi - Centro di Documentazione Cinematografica sull'Infanzia e
sull''Adolescenza |
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