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C a t a l o g o
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Recensione |
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Con attori non professionisti. Il maestro Gao della scuola elementare di Shuiquan, costretto ad assentarsi un mese, raccomanda alla 13enne Wei Minzhi, scelta dal capo del villaggio come supplente, di non perdere nemmeno uno dei suoi 28 alunni. Se ci riuscirà, avrà un premio di 10 yuan. Quando apprende che uno dei bambini è stato costretto ad andare in città a lavorare, Wei parte per trovarlo e ricondurlo a scuola. Zhang Yimou torna al realismo e all'ambiente contadino di La storia di Qiu Ju (1992) con il suo 9° film, anch'esso premiato con il Leone d'oro a Venezia. È un film double-face “che semina sospetti” (E. Comuzio): limpido, diretto, ma non semplice. Ha la complessità del suo cauto ma lucido approccio critico alla realtà della società cinese, coinvolta in un processo complesso di privatizzazione (si parla di denaro con insistenza maniacale). Ammirevole varietà di registro narrativo: la tenerezza si alterna alla denuncia, il patetico all'arguto, la realtà alla finzione. Sagace direzione dei non attori con la protagonista che ha la statura di una eroina che non si arrende. La sceneggiatura è di Shi Xiangshen, desunta da un suo romanzo. |
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Ragazzi - Centro di Documentazione Cinematografica sull'Infanzia e
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