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C a t a l o g o
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Recensione |
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Figlie di madre severissima e di padre distratto, le cinque sorelle Lisbon, dai 17 ai 13 anni, vivono in una linda cittadina del Michigan negli anni '70, vagheggiate da tutti i ragazzi del quartiere benestante. Dopo l'enigmatico suicidio della più piccola e l'ostentata perdita della verginità della più bella, sono tolte dalla scuola e chiuse in casa. È l'assurdo provvedimento che le induce a imitare la sorellina, tutte e quattro insieme? Dal romanzo di Jeffrey Eugenides, da lei sceneggiato sotto l'ala protettiva e produttiva del padre Francis, l'esordiente S. Coppola suggerisce, nei modi di un simbolismo ridondante, che è il loro destino, un cancro esistenziale (sociale?) che le spinge all'autodistruzione come la malattia che corrode i vecchi alberi. Scavalcato il realismo psicologico – in base al quale sarebbe indifendibile tanto sono evanescenti le cinque Barbie e schematici i loro genitori – si punta su un'atmosfera morbosa, onirica e mitica che, però, scivola talvolta nel Kitsch sentimentale, pur non mancando di verità nella descrizione dei comportamenti adolescenziali. |
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Cineteca dei
Ragazzi - Centro di Documentazione Cinematografica sull'Infanzia e
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