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C a t a l o g o
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Recensione |
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Nella comunità Ismaele per disabili, alla periferia di Roma, entrano, precettati, alcuni obiettori di coscienza. Hanno, lungo un anno, l'occasione di misurarsi con la realtà dei “diversi”, ma anche l'ultima possibilità di vivere una seconda adolescenza. Frutto di un'esperienza personale, la sceneggiatura – premio Solinas 1996, scritta dall'esordiente regista friulano (1966) con Filippo Bellizzi, Marco Damilano, Marco Marafini cui si sono aggiunti Mattia Torre e Massimo De Lorenzo, anch'essi ex obiettori – punta su alcuni presupposti: 1) raccontare i disabili come persone non determinate dal loro handicap; 2) riconoscere che esistono “stili” infiniti nell'essere disabili e nei modi di aiutarli; 3) non rimuovere la loro sessualità; 4) scegliere la chiave della leggerezza, cioè della commedia, con risvolti di grottesco e di anarchica allegria. Non mancano scompensi, compiacimenti e una certa indulgenza, ma sono difetti – o eccessi – veniali. Girato in 16 mm nella comunità Capodarco. |
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Cineteca dei
Ragazzi - Centro di Documentazione Cinematografica sull'Infanzia e
sull''Adolescenza |
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