Recensione

La serie di American pie ha ultimamente rilanciato i college movies, aggiornando la goliardia anni'80, dei vari Animal house e Porky's, ai tempi nostri.
La ragazza della porta accanto rinfoltisce questa new wave e le conferisce una verve da non sottovalutare, soprattutto se si pensa quanto sia difficile realizzare un film demenziale intelligente (potrebbe sembrare un controsenso ma non lo è).
Matthew ha diciotto anni, è un secchione e frequenta due amici alquanto sfigati. Quando la bella Danielle diviene la sua vicina di casa, Matthew non trova di meglio che innamorarsene perdutamente.
La fanciulla apparentemente innocente e acqua e sapone, divertita dall'impacciato corteggiamento, nasconde un segreto dietro il suo dolce visino. Danielle è una pornostar.
La storia raccontata, non rende giustizia al concatenarsi di assurde situazioni che nascono in seguito alla gustosa sorpresa. Bisogna realmente affermare che c'è da divertirsi a seguire le vicende dei protagonisti e dei personaggi di supporto.
Dal fantomatico Samnang, giovane genio asiatico invitato a studiare negli Stati Uniti, al cinico produttore porno che svezza Matthew, ai professori stereotipati del Campus.
La forma di commedia adolescenziale nasconde diverse riflessioni (in chiave ironica-semiseria) sugli stereotipi dell società odierna, sulle difficoltà quotidiane dei giovani nell'età della maturità, su tabù di una volta (la pornografia spettacolarizzata) oggi sulla bocca di tutti.
La ragazza della porta accanto conquista con leggerezza, gridando e sussurrando, e si prende la rivincita su molte banali commedie americane, regalando un'ora e mezza di spensierato divertimento.